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Come fare quando la compagnia aerea va in bancarotta.

Ancora una volta una compagnia low-cost, in questo caso la islandese WOW, è atterrata così bruscamente che ha definitivamente smesso le operazioni di volo e lasciato a piedi migliaia di viaggiatori sulle due sponde dell’Atlantico.

Dopo anni di bilanci chiusi in rosso e una poco invidiabile reputazione di voli sempre in ritardo, WOW è scomparsa dai cieli quando i creditori, quelli che hanno continuato a chiudere i buchi di bilancio non i passeggeri che hanno anticipato i soldi dei biglietti, si sono rivalsi sugli apparecchi per rientrare dagli esborsi. E per i passeggeri, quelli che sono rimasti con il biglietto in mano ma senza più un aereo da prendere, che si può fare in questi casi?

Questo post vi può tornare utile nel caso specifico ma anche nella preparazione di viaggi futuri.

La prima cosa da fare è sperare di avere comprato un’assicurazione per il viaggio, che spesso viene proposta contemporaneamente all’acquisto del biglietto per poche decine di euro in più.

Nel caso in cui non l’abbiate fatto, ma abbiate comunque pagato il biglietto con una carta di credito, non una carta prepagata, è probabile che nel contratto della carta di credito sia inclusa un’assicurazione per il viaggio; verificate nel contratto o chiamate il numero riportato a verso della carta. L’assicurazione c’è di sicuro nelle carte brandizzate con una compagnia aerea e molto probabilmente nelle carte premium.

Invece, se l’acquisto è stato effettuto tramite PayPal, siete coperti dalla polizza Protezione Viaggio se, però, l’avete attivata, gratuitamente e una volta all’anno, prima dell’acquisto.

Va comunque ricordato come molte di queste assicurazione coprano solo parzialmente le spese extra che verranno sostenute per vitto, alloggio, trasporto.

In ogni caso, è comunque probabile che vi trovate nella necessità di tornare a casa. Qui vengono in soccorso le compagnie associate alla IATA, International Air Transport Association, che si sono impegnate a rimpatriare i passeggeri in volo verso, da o all’interno della Unione Europea nel caso in cui una compagnia vada in bancarotta. Ogni compagnia concorre con una rescue fare – tariffa di salvataggio, che può variare a secondo della compagnia e della distanza percorsa, ma che, sostanzialmente, offre una notevole riduzione sul costo di un biglietto. La rescue fare è in vendita sino ad una massimo di 2 settimane dopo il giorno dell’evento, nel caso specifico di WOW il 28 marzo 2019, mentre la data massima entro la quale si può compiere il volo è variabile e dipende dalla compagnia che la offre.

Le compagnie che si sono offerte in aiuto ai passeggeri di WOW sono (qui contatti e destinazioni coperte): Air Lingus, British Airways, easyJet, Icelandair, Lufthansa, Norwegian Air, United Airlines, XL Airways, Virgin Atlantic, WizzAir.

Come fare per entrare nella Unione Europea: ETIAS.

il processo di applicazione per ETIAS, obbligatorio per tutti i cittadini non europei che appartengano ad un Paese per il quale non è richiesto un visto

La richiesta di sicurezza e controllo sui viaggiatori è in crescita in ogni parte del mondo. Per quanto riguarda l’Unione Europea sappiamo come merci e persone possano liberamente muoversi all’interno della Zona Schengen una volta che ne abbiano superato i confini. Più controllo alle frontiere dell’Unione è quello che i cittadini europei richiedono da tempo e che la Commissione Europea ha messo in pratica introducendo il sistema ETIAS European Travel Information and Authorization System. Le procedure legali di ETIAS sono iniziate nel 2016 e il sistema dovrebbe entrare in vigore nel 2021.

Il sistema ETIAS è stato sviluppato per velocizzare le pratiche di ingresso, ma soprattutto per controllare in modo più attento e preciso tutti i cittadini di quei 61 Paesi che non hanno bisogno del visto per viaggiare verso l’Unione Europea. In questo è simile ai sistemi ESTA ed eTA richiesti per viaggiare verso USA e Canada rispettivamente.

ETIAS è un sistema completamente elettronico che verifica il grado di pericolo di chi intende viaggiare verso la EU; le informazioni vengono raccolte, aggiornate e verificate confrontandole con i database di Interpol, Europol ed altre organizzazioni di Polizia e Sistemi di Sicurezza per determinare se sia sicuro permettere l’ingresso nella zona Schengen a questi viaggiatori. ETIAS consente di viaggiare nella Unione Europea per un periodo non eccedente 90 giorni, per ragioni di turismo, business, transito e mediche. È obbligatorio per tutti quei Paesi che sono Schengen visa-free.

La richiesta dell’Autorizzazione avviene online, non occupa più di 10 minuti di tempo, ha un costo di 7€ e una validità di 3 anni.

ETIAS non è necessario per tutti quanti abbiano un passaporto color rosso borgogna della Unione Europea, ma diventerà obbligatorio per amici o parenti in visita da quei Paesi per i quali, sino ad ora, è stato sufficiente presentare il passaporto al momento dell’ingresso nella Zona Schengen.

Verifica qui chi ha bisogno di ETIAS.

Come evitare di ammalarsi quando si vola.

quando possibile tenetevi a distanza da un passeggero con sintomi di infezione

Scrissi questo post due anni prima dell’esplosione della pandemia di Covid19, ma valgono le stesse precauzioni!!

Alla fine del mese di agosto 4 passeggeri hanno contratto il morbillo volando Southwest Airlines all’aeroporto di Houston. Qualche giorno più tardi una dozzina di passeggeri, a bordo di due voli American Airlines tra l’Europa e Filadefia, hanno sviluppato sintomi di influenza. Gli stessi sintomi che si sono palesati in oltre un centinaio di passeggeri del volo Emirates 203 tra Dubai e New York, con a bordo almeno 521 passeggeri distribuiti su due ponti; tutti i passeggeri sono stati esaminati e molti ospedalizzati e posti sotto quarantena all’arrivo all’aeroporto JFK.

Va comunque considerato che il periodo di incubazione di malattie trasmesse per via aerea è di giorni e non ore quindi, presumibilmente, la maggior parte delle persone che hanno manifestato sintomi in volo sono salite a bordo già infettate.

Molti dei passeggeri a bordo del volo EK203 erano di ritorno dal pellegrinaggio Hajj alla Mecca, dove si sa c’è stata una epidemia di influenza.

Con le moderne tecnologie di ricircolo e filtrazione dell’aria a bordo degli aerei, infatti, le possibilità di contrarre una infezione mentre si vola sono pari a quelle che si hanno in spazi ristretti e affollati come posti di lavoro, sale di cinema o di assemblea, mezzi di trasporto, etc.

Grazie ai filtri HEPA, high-efficiency particulate absorber, e al ricircolo di aria miscelata al 50% proveniente dall’esterno e al 50% filtrata, la IATA International Air Transport Association, considera che l’aria erogata all’interno di un velivolo sia praticamente sterile e senza particelle.

Com’è possibile, allora, infettarsi mentre si vola. Sempre rimanendo nel campo delle malattie trasmesse per via aerea, l’infezione diventa più probabile quando si entri in diretto contatto con una gocciolina, tossita o sternutita, e quindi nei pressi di un passeggero infetto.

Questi sono i suggerimenti per ridurre le probabilità di infezione la prossima volta che siete a bordo:

  • Tenetevi ad almeno 1 metro di distanza da chi tossisce o sternutisce. Se ci sono posti liberi chiedete al personale di bordo di cambiarvi di sedile, in caso contrario coprite naso e bocca e respirate attraverso un fazzoletto.
  • Toccate il meno possibile parti comuni: poggiabraccia, tasti e leve, schermo e schienale di fronte, rivista di bordo, porta delle toilette e rubinetti. Lavatevi le mani il più frequentemente possibile e sicuramente prima dei pasti.
  • Evitate di toccarvi frequentemente il viso dato che i batteri possono entrare attraverso la bocca, il naso e gli occhi.
  • Scegliete solo cibo ben cotto e cucinato di recente, bibite in bottiglia.
  • Per il bene vostro e degli altri: non viaggiate se ammalati.