L’economy class è sempre più una classe bestiame?
Non c’è bisogno di leggere le cronache dei giornali nordamericani di questi giorni, dove siamo già arrivati a un totale di 3 voli deviati dalla rotta originale per litigi tra i passeggeri a causa di uno schienale reclinato, per sapere che in classe economica i sedili sono scomodi. Non per niente in gergo, sempre negli Usa, la economy class viene anche indicata come cattle class: classe del bestiame.
A parte l’ovvio assunto che vede più sedili a bordo = più biglietti venduti per la compagnia, la seconda parte del problema sta nel fatto che è assolutamente utopico considerare che un solo tipo di sedile possa essere confortevole, o appena sopportabile, per tutte le diverse strutture corporee della popolazione mondiale.
Già una dozzina di anni fa, nel 2002, un sondaggio condotto dall’Università dell’Oklahoma su 4.431 persone di Usa, Olanda e Italia dimostrò la enorme differenza antropometrica su vari parametri quali ad esempio la larghezza del bacino, l’altezza delle ginocchia, la forma delle coscie, la larghezza delle spalle. È sempre bene avere dei dati ufficiali, anche se sarebbe stato sufficiente esaminare a vista i passeggeri di una qualsiasi sala di attesa di un grande aeroporto internazionale. Comunque, da allora cosa si è fatto per migliorare il comfort a bordo … che non sia stipare più file e bloccare lo schienale come fanno molte low-cost?
Chi disegna i sedili parte dal presupposto, abbiamo visto errato, che circa il 95% della popolazione stia comodo in un sedile standard. Ma se anche fosse, che ne sarà del restante 5%, e di chi ci siede vicino. Perché quando i segnali del discomfort, parti del corpo che mandano messaggi di fastidio o dolore, si fanno più evidenti, la gente comincia a muoversi e di conseguenza fanno i vicini di posto. Un classico sono le gambe a penzoloni nel corridoio, travolte dai carrelli delle hostess, o le spalle appoggiate alla parete dell’aeromobile, per non stare spalla contro spalla, le spalle sono la parte più larga del corpo, con il vicino. E quel 5% aumenta, e aumenta, e aumenta con un effetto domino.
Tra l’altro, riducendo le distanze tra le persone è più facile la diffusione di patologie aeree, come influenza, raffreddore o altre.
Recaro, famoso per i disegni ergonomici dei sedili, ha ideato un nuovo modello con l’imbottitura più sottile, ma dicono non per questo meno scomodo, che però permette di guadagnare spazio per le gambe, oltre al fatto che la tasca portaoggetti è stata alzata e spostata dietro alle spalle. Probabilmente ci avrete volato, dato che il sedile, sviluppato dal 2010, è già stato prodotto in circa 200.000 esemplari.
Ma la sostanza del problema non cambia anche se invece di un Recaro ci fosse una Poltrona Frau: finché le compagnie non metteranno più attenzione al comfort dei passeggeri di classe economica ci dovremo affidare al caso, sperando di avere compagni di viaggio piccoli e magri per vicini, e cortesi e considerevoli nel sedile di fronte.
Queste le compagnie che offrono più spazio per le gambe, qui al punto 7.