La spina di pesce di Virgin Atlantic Upper Class.
Il prodotto business class di Virgin Atlantic ha una identità molto forte e unica sia a terra che in volo. Ho avuto occasione di volare Upper Class tra Londra e New York, VS9 da LHR a JFK e VS4 per il ritorno, e di provare così le lounge, Clubhouse, di Heathrow e JFK, nonché i due prodotti Boeing della flotta: il classico B747-400 e il nuovissimo B787-9 Dreamliner.
La Clubhouse di Heathrow è accogliente ed elegante, ma allo stesso tempo informale e molto pratica. Sono presenti un lustrascarpe, un barbiere e pure una spa per un massaggio prima del volo, un banco con salmoni e aringhe, formaggi, insalate e diversi tipi di pane, dove servirsi, o farsi servire, prima di accomodarsi nei salottini o nello spazio con i tavolini.
Camerieri e inservienti si muovono discreti ed efficienti tra i viaggiatori, sempre disposti a soddisfare la richiesta di drink o di un caffè. Lo spazio è arioso e ben suddiviso, c’è pure un tavolo da biliardo, oltre che una saletta all’ammezzato con grandi schermi televisivi e una libreria di moda e arte. La scala continua verso una terrazza garden, in realtà sono quattro vasi, ma si esce dalla costrizione dell’ambiente chiuso dell’aeroporto. Absolutely no smoking.
L’Upper Class del B747 è nello stesso spirito della lounge (disposizione sedili qui). Qui i colori dominanti sono il grigio chiaro, il rosso scuro e il viola porpora, che ne fanno un luogo a metà strada tra una caverna alla moda e una discoteca. Un cocktail bar, sempre in funzione e dotato di alti sgabelli, si trova all’imbocco della scaletta per l’upper deck; su richiesta si può pranzare, o cenare a seconda dell’orario, al bar. Per i viaggiatori in coppia, di piacere o lavoro, è questo l’unico momento nel quale possono dialogare seduti confortevolmente, la disposizione dei posti ad herringbone, a spina di pesce, non facilita infatti la conversazione.
Le poltrone sono comode e offrono abbastanza privacy dai passeggeri a lato, ma appunto per via della disposizione non ne offrono alcuna alla vista di fronte. Basta alzare gli occhi appena un poco per trovarsi di fronte i piedi di altri viaggiatori, e non è sempre un bel vedere. Inoltre, essendo rivolte verso l’interno della cabina, sono forse perfette per leggere, con la luce naturale alle spalle, ma negano il grande piacere di guardare fuori.
La trousse che viene distribuita è unisex e invero abbastanza povera, c’è una biro ma mancano creme, profumi, schiuma da barba. Nelle toilette sono però presenti saponi profumati e crema idratante. Dopo il pranzo, abbondante e di qualità, servito personalmente e senza carrello, e innaffiato da drink o vini, scatta il momento del riposo e i passeggeri, quelli che sanno, iniziano a farsi il letto, mentre gli altri richiedo l’aiuto del personale di bordo. La poltrona, infatti, si deve ribaltare completamente rispetto alla posizione giorno, in pratica il passeggero deve alzarsi per compiere l’operazione. Il set per la notte include uno strapuntino, una coperta di piumino e un cuscino dalle dimensioni generose, per una compagnia aerea, tutto candido e di cotone, oltre che un pigiama, casacca e pantalone neri firmati Virgin.
Edamame tiepidi nella Clubhouse di JFK
Lo spazio è confortevole per riposare, la larghezza è di 34.5 inch, e la disposizione a spina di pesce dei passeggeri in pigiama nero distesi in candidi lettini mi ha ricordato l’immagine di una scena a bordo di una affollata astronave interstellare, semmai ci fossi già stato in un universo temporale parallelo.
Il servizio è eccellente. In qualsiasi momento del volo si può chiedere un drink o una tazza di tè gourmet, uno snack o un aiuto per la regolazione della poltrona o del sistema di intrattenimento. Hostess e stewart hanno il sorriso contagioso e la chiacchierata facile.
Le dimensioni dello schermo dell’IFE, ridotto rispetto ad altre compagnie sulla stessa tratta, sono rimaste costanti anche con l’upgrade al B787-9, ma in quest’ultimo la definizione è eccezionale, così come la vasta scelta di film e la mappa del volo interattiva e touch; il sistema si chiama Vera, come una sorridente hostess. Sul Dreamliner è disponibile un servizio di wifi unlimited, per la non modica cifra di 24,99 dollari a volo.
Le riviste di bordo sono banali e riservate al solo shopping e entertainment, non c’è la mappa delle rotte e nemmeno le specifiche della flotta. Che peccato!
Il volo di ritorno. La lounge di New York è ugualmente confortevole che quella di Londra, anche se di dimensioni più ridotte.
Non mi ha impressionato il Dreamliner, ho trovato infatti più originale la disposizione su due piani del B747 e a memoria mi è parso più silenzioso l’Airbus A380. Inoltre, sul Dreamliner, i finestrini, già di per se lontani nella peculiare disposizione delle poltrone, non sono oscurati da tendine ma ad opacità variabile e dimmerabile con un comando elettronico a disposizione del viaggiatore, ma che viene attivato e disattivato dall’equipaggio: la libertà del passeggero è ulteriormente ridotta.
Una dritta: se volate a bordo del B787-9 Dreamliner, essendo la configurazione 1-1-1, i posti con maggiore privacy sono quelli che si affacciano sul corridoio di sinistra (disposizione sedili qui), indicati con la lettera A. Nei posti B e C i passeggeri si guardano vicendevolmente i piedi.
In conclusione. Ho trovato il servizio Upper Class eccellente a terra, mentre in volo la disposizione a herringbone – spina di pesce riduce la complessiva qualità del servizio che altrimenti avrebbe ottimi voti in tutta la lista.