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Il volo più lungo va dal Qatar alla Nuova Zelanda. Ma è importante?

tutti i numeri del volo più lungo
tutti i numeri del volo più lungo

Quando il Boeing 777-200LR di Qatar Airways è atterrato all’aeroporto di Auckland lunedì 6 febbraio, ha stabilito il record della tratta più lunga in esercizio: la bellezza di 14.535 km.

Considerando che il primo volo della storia, compiuto da Orville Wright il 17 dicembre 1903, coprì la distanza di 120 piedi, 37 metri, con una durata in aria di 12 secondi, possiamo dire, senza timore di venire smentiti, che i record sono fatti per essere battuti. Tanto per farci un’idea l’apertura alare di un B772, come quello utilizzato da Qatar per il volo QR920, appunto, è di 61 metri, quasi il doppio di quei pioneristici 37 metri.

Quattordicimilacinquecentotrentacinque chilometri, o l’intera linea costiera della Nueva Zelanda, così ci racconta l’infografia tweettata con orgoglio dalla compagnia qatariota … però! Ma, veramente, quanto è importante sventolare garrula la bandiera del volo più lungo; considerando che il record, semmai, appartiene al produttore del velivolo piuttosto che alla compagnia. Dal punto di vista commerciale non molto: QR ha, in pratica, aggiunto un’altra bandierina al suo già ricco bottino di 151 destinazioni, ma dal punto di vista pubblicitario il vantaggio è enorme, e lo dimostra la fanfara con la quale la notizia è stata strillata ai quattro angoli del globo.

Minore copertura mediatica, invece, ricevette il volo di Air India AI173 tra New Delhi e San Francisco che nell’ottobre del 2016 decise, saggiamente, di raggiungere la costa californiana volando sul Pacifico piuttosto che, come d’abitudine, sull’Atlantico. Il cambio di rotta comportò un’aggiunta di circa 1.400km per un totale di 15.127km complessivi, che ne fa il volo più lungo in assoluto mai volato, ma grazie ai venti di coda il tempo in aria fu inferiore di 2 ore e mezzo rispetto alle previste quasi 13 ore.

Sempre per rimanere in zona, va ricordato come un diretto concorrente della compagnia qatariota, Emirates, abbia in operativo da quasi 12 mesi (un anno esatto il 2 marzo) addirittura 4 voli giornalieri sulla Nuova Zelanda: uno verso Christchurch con stop-over a Sydney, e ben 3 su Auckland. Ma, dato che Dubai è circa 400 km più vicino ad AKL che Doha, il record è passato a QR.

Come abbiamo visto le misure possono essere complicate: un volo viene misurato in chilometri o in ore passate in aria? Le distanza tra due città, anche in momenti di verità alternative, è un dato di fatto e non muta, almeno per qualche milione di anni a venire, quello che invece può cambiare è il tempo di volo, che dipende dalle diverse rotte seguite e dai venti incontrati lungo il percorso. Se QR920 DOH – AKL dura la bellezza di 17:45 ore di volo, l’equivalente delle intere trilogie del Signore degli Anelli e de Lo Hobbit, che noia, il ritorno verso Doha DOH, a bordo del QR921 sfonda la barriera delle 18 ore a causa dei venti contrari. Diciotto ore.

Ci appare chiaro come questo genere di record venga battuto dalla tecnologia piuttosto che dall’uomo tout court. Per l’inizio del prossimo decennio sono previsti apparecchi capaci di connettere, senza scalo, Sydney con New York, 15.998km, e con Londra, 16.991km.

Ordunque, una volta terminati gli studi di settore e definite le città da connettere in funzione della prevista convenienza economica dei voli, bisogna comunque vendere i biglietti e per farlo convincere i futuri passeggeri a salire a bordo. Come abbiamo visto la barriera dei 16.000km è ormai a portata di mano, d’ala, e ciò comporterà un extra di ore passate a bordo, come se 17:45 fossero poche; 18, 19, forse 20 quando il vento spinge all’indietro. In first class forse anche, in business diciamo ok, ma siamo veramente sicuri di volere passare una simile quantità di tempo seduti in economy impacchettati come le pecore indicate nell’infografia di cui sopra?

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