Il 27 agosto 2015 il Consiglio dei Ministri ha approvato lo schema di individuazione degli aeroporti di interesse nazionale, il Piano Nazionale Degli Aeroporti, già sviluppato dal Ministro Lupi (leggi qui) e portato avanti dall’attuale Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.
Vengono quindi individuati, ai sensi dell’articolo 698 del codice della navigazione gli aeroporti (leggi qui, pdf) e i sistemi aeroportuali di interesse nazionale, tra i parametri considerati sono rientrate le dimensioni e la tipologia del traffico, l’ubicazione territoriale e il ruolo strategico degli scali stessi.
Su 38 aeroporti dislocati sul territorio nazionale e all’interno di 10 bacini di traffico, sono stati individuati un totale di 12 scali di rilevanza strategica, 3 di quali vengono pure indicati come gate intercontinentali e 1 primario hub internazionale.
Eccoli nei dettagli:
– primario hub internazionale: Roma FCO
– gate intercontinentali: Milano MXP, Venezia VCE, Roma FCO
– scali di rilevanza strategica: Torino TRN, Milano MXP, Venezia VCE, Bologna BLQ, Pisa PSA / Firenze FLR, Roma FCO, Napoli NAP, Bari BRI, Lamezia Terme SUF, Catania CTA, Palermo PMO, Cagliari CAG.
Le autorità aeroportuali individuate hanno 3 mesi di tempo per dimostrare le 2 condizioni fondamentali per l’inclusione tra gli scali di interesse nazionale, a) il ruolo ben definito all’interno del bacino e b) l’equilibrio economico-finanziario. Ove risulti la mancanza di tali condizioni nei successivi 3 mesi va presentato un piano di sviluppo industriale triennale che l’ENAC verificherà a capo del triennio.
Le condizioni a) e b) non sono necessarie per gli aeroporti che garantiscono la continuità territoriale, mentre gli aeroporti di Pisa / Firenze sono considerati di particolare rilevanza a condizione che realizzino la gestione unica.
Questo è quanto, ora cominciano le lamentele, i balletti e i ricorsi degli esclusi. Speriamo inascoltati.
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