WOW Air ci prova col lungo raggio, ma il comfort?
WOW Air Airbus A320, photo © Milan Nykodym
WOW Air, compagnia low-cost islandese che si è posta come obbiettivo di trasformare l’Islanda nel nuovo ponte che connette Europa e Stati Uniti, è pronta al grande salto e dalla prossima estate lancerà voli da Reykjavik verso Los Angeles e San Francisco. Già vola verso Boston e Washington / Baltimora, mentre Toronto e Montreal in Canada verranno aggiunti in primavera, ma la California è tutto un altro discorso.
Dall’estate 2016 Wow Air volerà anche su Milano MXP, 4 ore di volo, e Roma FCO, 4 ore e 40 minuti di volo.
L’attuale flotta di 2 Airbus A320 e 2 Airbus A321 è ideale per il corto e medio raggio, ma per raggiungere le coste californiane si è reso necessario il leasing di 3 velivoli Airbus A330 wide body che, a differenza dei precedenti, non solo hanno costi operativi diversi ma anche possibilità di rotazione minore visto il tempo di volo di 9 ore tra Reykjavik e Los Angeles.
Non è ancora dato di conoscere la configurazione, si parla di 340 posti, ma visto lo spirito “basse tariffe” della compagnia e l’assenza di business class sugli attuali aeromobili, a differenza del concorrente Norwegian Long Haul, possiamo immaginare che le 9 ore di volo sino a Los Angeles LAX non saranno certo all’insegna della comodità per i passeggeri. I passeggeri di business consentono di incrementare i margini di guadagno, mantenendo così bassi i costi dei biglietti di economy e/o configurare con un disegno a minore densità l’aeromobile.
Sono diverse nel mondo le compagnie che hanno tentato il low-cost sulla lunga distanza, ma poche quelle che possono dirsi realmente vincenti senza sacrificare all’estremo gli spazi a bordo, ricordiamo come Cebu Pacific riesca a far entrare 436 sedili nella cabina dei propri A330.
Fondamentale è operare quando il prezzo del carburante è basso, come in questo periodo, e ridurre all’osso il servizio di bordo.
Skuli Mogensen, CEO di WOW Air, considera che le tariffe dei voli tra Europa e Stati Uniti siano in realtà condizionate da un cartello delle grandi compagnie tradizionali, e che la vendita diretta su internet, così come l’attenzione per i dettagli che porta alla soddisfazione del pubblico, sicuramente la parte meno disposta a spendere, possano fare breccia nel muro della ridotta concorrenza.