Riding the Skies: Italia – Australia in ultraleggero.
Non parlerò qui di linee aeree o di pasti in business class, e neppure di trucchi per trovare un biglietto premio, ma bensì di un’avventura. Una di quelle che nascono di getto, magari con un pizzico di follia nelle intenzioni, e che poi crescono, alimentate quotidianamente dalla passione e dall’entusiasmo, mentre si raccolgono i fondi, mentre si progetta dettagliatamente l’itinerario, quando, giorno dopo giorno, ci si rende conto che l’idea, per quanto pazza, il sogno, anche se fantastico, presto sarà realtà. E l’eccitazione cresce. Sì, tra qualche mese due piloti italiani voleranno sino in Australia a bordo di ultraleggeri.
Riding the Skies, da Cassola in provincia di Vicenza a Sydney nel New South Wales, sarà la grande avventura che il pilota di aerei Roberto Bisa e il campione di rally automobilistici e pilota Antonio Forato intraprenderanno con partenza il 5 ottobre. Oltre 22.000 km in circa 22 giorni, 120 ore di volo previste, attraversando 16 paesi, nell’ordine: Italia, Grecia, Egitto, Arabia Saudita, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman, Pakistan, India, Bangladesh, Myanmar, Thailandia, Malesia, Indonesia, Australia. Si tratta del più lungo viaggio in ultraleggero mai tentato, e per questo si qualifica per entrare nel World Guinness Records come ’Longest Journey by Ultralight Aircraft’, il record corrente è di 10.000 miglia = 16.100 km.
Data la limitata autonomia degli ultraleggeri è fondamentale che la navigazione sia estremamente precisa nelle rotte tra i 40 aeroporti dove si prevede fare tappa. Per questa ragione gli apparecchi saranno equipaggiati con navigatori di ultima generazione EKP V della AvMap, che pure registreranno la traccia del percorso effettuato.
Alcune tappe, più di altre, saranno lunghe e difficili. Da Alessandria d’Egitto sino a Luxor e poi Jeddah in Arabia Saudita, copre 1444 km, a cui rapidamente seguirà il tratto da Jeddah a Riyad sino in Qatar. “Il sorvolo della penisola Arabica si compie in aeree desertiche e va fatto velocemente perché l’Arabia Saudita non concede visti turistici ma solo di transito per una durata di 18 ore”, racconta Bisa. Altre tratte notevoli dal punto di vista chilometrico sono: Gwadar, Oman – Karachi, Pakistan – Ahmadabad, India: 1529 km; Bima, Indonesia – Kupang, Timor – Truscot, Western Australia 1489 km. Alcune tratte presentano difficoltà diverse: “La Timor – Darwin sarà impegnativa” dice Forato “perché l’oceano è molto ventoso, l’acqua fredda e quello è il tratto di mare più infestato di squali al mondo”, poi continua “pure particolare attenzione va posta al sorvolo delle foreste indiane per le poche possibilità di atterraggio”.
Gli ultraleggeri utilizzati per il raid sono: quello di Bisa un Flysyntesys Texan Top 100, quello di Forato un Technam P 92 Eaglet. Per compiere questa impresa i due apparecchi sono stati modificati togliendo il sedile del passeggero per fare posto ad un terzo serbatoio supplementare che garantirà un’autonomia di volo di dieci ore. I piloti voleranno in VFR, Visual Flight Rules, una serie di regole che limitano il volo a condizioni nelle quali il pilota veda dove sta volando, e quindi eviteranno la notte, la pioggia, la nebbia, il vento troppo forte. I decolli sono previsti mezz’ora prima del sorgere del sole, mentre gli atterraggi verso le 17-17.30. La velocità di crociera, di circa 180 – 200 km all’ora, è la massima consentita a questi velivoli.
I piloti di Riding the Skies, entrambi trevigiani, sono: Roberto Bisa, 47 anni, istruttore di parapendio e deltaplano e pilota dal 1987 con 2.800 ore di volo alle spalle; Antonio Forato, 50 anni, pilota dal 2005 con 500 ore di volo ma noto soprattutto come pilota di auto da corsa, più volte campione italiano di corsa in montagna (Civm Gt) e nell’International Rally Series (Irs Gt).
Il raid verrà aggiornato tappa per tappa su ridingtheskies.com.
buona fortuna! soprattutto per l’incognita “burocrazia”
Articolo magistrale, come sempre!
troppo buono! (blush)