Quando si cambia la forma: le nuove livree.
La novità più recente ci riguarda molto da vicino, per cui partiamo con questa. Si tratta del rebranding di Alitalia AZ, presentato solo poche settimane fa di fronte ai vertici del gruppo e al Governo italiano e quindi, come si capirà, torniamo a parlare di livree delle compagnie.
Alitalia dunque… l’argomento non è mai semplice e anche questa volta l’operazione di restyling sugli aerei nazionali non ha accontentato proprio tutti. Descritto in parole semplici, il marchio che ricorda una A stilizzata, creato dallo studio grafico Landor Associates nel 1969 si è adattato, ma è sopravvissuto.
Rimangono la cornice esterna verde e il nucleo rosso fuoco, separati da una sottile banda bianca, ma ora la zona con i colori più vivi copre tutta la coda, fino al ventre dell’aereo e contemporaneamente finisce qui. Scompare infatti – e questa è la rottura maggiore col passato – la cheat line verde che seguiva fino a ieri il profilo dell’intera fusoliera, ma vedremo che sono stati introdotti anche altri minimi cambiamenti.
La cheat line, alla lettera “linea ingannatrice”, è stato per decenni l’espediente grafico con cui si è voluta dare enfasi al profilo già slanciato di un aeromobile e veniva spesso dipinta all’altezza dei finestrini.
Prese piede molto rapidamente, tanto che a un certo punto, fra gli anni Sessanta e Settanta, quasi tutte le compagnie la sfoggiavano. Alitalia la mantenne anche dopo la revisione grafica attuata nel 2010, spostandola solo più in basso rispetto alla linea degli oblò, ma ormai effettivamente aveva un sapore un po’ vecchiotto e si era in un’epoca in cui quasi tutti gli altri l’avevano già abbandonata.
Un’altra, meno evidente, differenza col passato è che ora gli aerei Alitalia non sono propriamente bianchi. La tinta di fondo è infatti il grigio perla che sfuma, con un effetto zebrato, verso il cono di coda. Per la presentazione, l’aeromobile in passerella riportava anche sovrascritti sulla fusoliera messaggi con “buoni propositi” pensati dagli stessi dipendenti, ma non è sicuro che questa soluzione debba essere definitiva.
Le livree quindi tengono ancora banco, soprattutto dopo la pubblicazione dell’annuale classifica da parte dell’influente blog thedesignair.net.
La graduatoria 2015 dei gusti estetici in volo ha premiato la nuova livrea di Etihad EY, che manda in pensione quella vista sugli aerei di Abu Dhabi fin dalla nascita della compagnia nel 2003.
Anche questa è stata realizzata da Landor e mostra in modo quasi coraggioso una serie di motivi geometrici a varie gradazioni di grigio, giallo fulvo e marrone scuro con poligoni che vogliono rappresentare i colori del deserto e le nuove architetture dell’emirato.
Da segnalare al secondo posto Fiji Airways FJ, una compagnia che difficilmente si vedrà nei nostri cieli (in Europa non arriva), ma che da quando è nata due anni fa dalle ceneri di Air Pacific ha avuto in dono dalla matita di Makereta Matemosi una veste grafica semplice, evocativa ed elegante allo stesso momento.
Il podio è completato da un’altra compagnia dell’area Pacifico: la rinnovata Air New Zealand NZ che ha calcato la mano sul nero, introducendo la foglia di felce accanto al tradizionale motivo maori sulla coda. Forse un po’ troppa roba tutta insieme in verità, anche se il risultato cromatico è di sicuro impatto.
So che la “A” tricolore è il brand di Alitalia sin dagli anni ’70, ma a me la livrea revisionata ricorda molto, e non solo concettualmente, quella di American Airlines…
bah … che vuoi, quella di AA all’inizio non mi piaceva, poi ci si fa l’occhio e adesso devo dire che non è così malaccio