Magnifica il sedile, la business class di Alitalia.
Mi aspettano 14 ore di volo tra Fiumicino FCO ed Ezeiza EZE, l’aeroporto internazionale di Buenos Aires, ma questa volta le volerò in Magnifica … sempre che riesca a salire a bordo del Boeing 777-200ER: la ressa è da stadio, e l’accesso non è stato regolato per settori. Inoltre, quando arrivo alla biforcazione per la business class, il finger è sbarrato da un nastro, ma arrivano due carrozzine e mi accodo.
Il personale di bordo è prodigo di sorrisi e cortesie: aiuta con il bagaglio, appende le giacche nell’armadio guardaroba, serve acqua, succo di frutta o spumante prima della partenza, istruisce sull’uso dei bottoni per la gestione dell’IFE e della poltrona. Ahh la poltrona, che piacere. Non solo c’è spazio per allungare le gambe, ma pure per stenderle orizzontali. Tutta la poltrona, rivestita di morbida pelle, si reclina a 180 gradi trasformandosi così in un comodo lettino in posizione orizzontale, un flat bed seat. Non siete ancora pronti a dormire, niente paura, ci sono mille posizioni per leggere, guardare un film o le stelle fuori dal finestrino, oppure ancora attivare il massaggio vibrante, continuo o pulsante. Che piacere!
L’ordine dei sedili è 1-2-1 e per ottimizzare lo spazio a bordo sono disposti alternati, così che le file dispari hanno il sedile al lato finestrino più vicino ai finestrini e i sedili al centro sono accoppiati nella disposizione honey moon, ma si possono comunque separare con una paratia. L’ergonomia dello spazio è ottima, la privacy è assicurata! A disposizione di ogni passeggero ci sono una trapunta di piumino e un cuscino con federa di cotone, marca Frette, nonché una trousse ben fornita marca Bulgari.
Le cinture di sicurezza sono imbottite, mi dicono che in realtà è l’air bag (!), ma la pulizia dei finestrini potrebbe essere migliore.
Il monitor è di 15.4″ e le cuffie, di marca Alitalia e da restituire, sono leggere, avvolgenti e forniscono una buona qualità del suono. La selezione musicale è vasta: Jaga Jazzist, Alabama Shakes, Boys & Girls, Björk, Biophilia, Coldplay, Xylo Myloto, etc. Ci sono anche gli audiolibri, tipo Paola Pitagora che legge Amos Oz. La scelta cinematografica è ampia, tra i 40-50 titoli, ho perso il conto, ci sono pure Fantozzi contro tutti, Pane amore e fantasia, La era glaciale 4. L’offerta di intrattenimento è buona, ma andrebbe attualizzata la grafica dell’interfaccia.
Mentre scelgo il film per la serata si comincia a preparare la tavola: tovaglia di cotone bianco con logo Alitalia, 3 forchette e 2 coltelli, sale e pepe di metallo e del giusto peso, tumbler per l’acqua e calice per il vino, Valpolicella classico e un rosso umbro niente male. Ma non c’è il menù, per cui non si sa che mangeremo. Si inizia con una fetta di prosciutto di Parma e per i vegetariani due fette di cetriolo spesse un dito e neppure pelate, decorate con una fettina minuscola di pomodoro. Poi tortino di patate delizioso, saporito e morbido all’interno mentre la superficie è dorata a punto. Ravioli con le erbette e maccheroncini con il pomodoro, buoni entrambi. Piatto di verdure miste: patate lesse, fagiolini, carote julienne, peperoni grigliati e pomodorini cherry. Riso al curry con verdure in casseruola su un lato e sull’altro carote, fagiolini e piselli in umido. Seguono involtini di carne, patate con besciamella e spinaci al burro, salmone bollito. Chiude la cena la mousse di amaretti e torta di mele, frutta fresca tagliata: mele, kiwi, ananas, melone. Bicchierino di passito. Buone le porzioni e la qualità del cibo, ma c’è fretta nel servizio, quasi che per l’equipaggio servire i passeggeri sia solo un dovere.
Colazione. Ci svegliano 90 minuti prima del previsto atterraggio che sarà con anticipo di 25 minuti; nessun inconveniente durante la notte, ho dormito quasi 8 ore. Il profumo di caffè e di brioche si spandono per lo scompartimento. Tazzine di ceramica bianca Richard Ginori si riempiono di the fumante addolcito con miele, c’è pure quello, poi i panini, i cornetti e le brioche con la crema. Marmellate, succo di frutta che arriva appena aperti gli occhi e yogurt. Piattino di frutta fresca, c’e pure il ribes rosso. La colazione vegetariana è una replica della cena, stessi piatti e stessi ingredienti, stesse porzioni generose ma poca fantasia, forse anche poca conoscenza di che significhi un pasto vegetariano. Sarà così anche per gli alti tipi di pasti speciali? Da migliorare.
Il bagno è molto basico, non c’è nulla che lo distingua dai bagni della economy class. Non ci sono prodotti accessori e le dimensioni restano ridotte.
Le conclusioni. Il sedile è sicuramente la parte più interessante della Magnifica business class Alitalia sui voli intercontinentali: il comfort è assoluto e il sonno assicurato. Il servizio è una delusione rispetto a quello che potrebbe essere in una compagnia delle tradizioni di Alitalia e in confronto ad altre compagnie: manca di originalità e di cura dei particolari. Nel complesso il rapporto qualità prezzo vale l’acquisto del biglietto quando questo sia del 20-25% inferiore al biglietto di altre compagnie più blasonate.
Ecco, sembra che hai fatto un buon viaggio nella magnifica di Alitalia. Ho volato in Alitalia ma solo nella business, molto tempo fa. Dopo sono andato in Italia con la TAP e la TAM. Ed a quei tempi si volavano in 747 Alitalia tra Rio-San Paolo e Roma. Le hostess erano belle ed una ha fumato un paio di sigarette con me, nascosti in cucina, perché già era vietato fumare.
Anche tu ne hai di storie da raccontare 🙂
A presto e buon volo!
Sarebbe bello sentire le storie delle oltre 200 “bestie” che hanno viaggiato in economy sul 200 ER nella splendida configurazione 3-4-3.
Ciao,
ho viaggiato spesso in economy sullo stesso volo, e sono a conoscenza della differenza di classe.
Se vuoi raccontarci della tua personale esperienza usa pure questo spazio per i commenti; avrai maggiori possibilità di essere pubblicato firmando con nome e cognome.
A presto e grazie per leggerci.
Dopo oltre un decennio che rifiutavo categoricamente di avere a che fare con la compagnia di bandiera, ho ceduto al patriottismo in me latente e, scartando i prezzi più convenienti delle concorrenti, ho deciso di volare da Roma a Toronto con la compagnia che un tempo faceva del “vi voliamo bene” il proprio motto. L’Airbus è pulito, si presenta bene nella nuova livrea ed il volo è puntuale. Il servizio pasti a bordo (in economy) è, ahimé, quello che tristemente ricordavo, come pure lo spazio a sedere, al punto che, se il passeggero davanti reclina il sedile, si resta schiacciati come sardine. Pur non essendo un gigante (1,80m) già dopo un paio d’ore dal decollo, la scomodità del sedile ha iniziato a schiacciarmi la parte inferiore della cosce, costringendomi a fare più di una passeggiata in corridoio. Questo mi ha consentito di notare la evidente differenza di trattamento con i passeggeri della classe superiore.
Non è bene generalizzare, ma proprio per questo va sottolineato come vi siano ancora steward ed hostess i cui modi non sono esattamente all’altezza delle aspettative, altri che, invece sono pazienti e cortesi. Last but not least l’uniforme del personale femminile la trovo proprio ridicola, con quella giubbina abbottonatissima di colore rosso e le calze verdi che fanno tanto elfo. Consiglierei ai vertici di farsi un viaggetto in incognito in economy e poi decidere il da farsi.