Madrid MAD – Dakar DKR, Iberia IB3328. Africa arrivo.
C’è un modo per raggiungere il Senegal che non sia imbarcarsi negli hub delle compagnie più conosciute per connettere l’Europa all’Africa, come gli aeroporti di Parigi, Bruxelles o Lisbona, ed è quello di prenotare un biglietto Iberia IB. Detto fatto. Beh, più o meno, visto che l’acquisto è stato subordinato a lunghe osservazioni del prezzo in altalena, ma una volta arrivato a 414 euro classe economy, compresa la tratta da Milano LIN a Madrid Barajas MAD, siamo già all’imbarco in Spagna per la trasvolata verso l’Africa. Il collegamento con Dakar DKR è effettuato tramite Airbus A321, buoni cavalli di razza sul medio raggio, ma, bisogna dirlo, allestiti in modo molto spartano (disposizione sedili 3+3, pitch 31″). Il volo IB 3328 parte alle 18,07, in leggero ritardo sulle previste 17,55, ma l’attesa è allietata dalla musica diffusa a bordo, tradizionale spagnolo con chitarra acustica nel consueto tono relaxing di tutte le compagnie. C’è da dire che sarà anche l’unica che si potrà sentire nel corso dell’intero viaggio, ma su questo torneremo. Dopo circa 30 minuti si fa vivo il comandante all’interfono per salutare i pax e per annunciare che si sta sorvolando Malaga. Bene, almeno abbiamo un punto geografico visto che fuori è già buio, così sappiamo che siamo arrivati sul Mediterraneo.
Altri tre quarti d’ora e arriva la cena. Il piatto caldo principale, in vaschetta di plastica con copertura d’alluminio, è costituito da albondigas de ternera, polpette di vitello al sugo di pomodoro con patate a fette. Accanto, in una vaschetta simile, ma quadrata, occhieggia un’insalata verde con tonno e uno spicchio di pomodoro. Per dessert altro scatolino quadrato con dolce allo zenzero. Nel kit sono presenti anche un panino e le solite guarnizioni per condire in bustina di carta, mentre la salsa per l’insalata arriva in una busta d’alluminio. Niente da dire sul reparto bevande, fornito dell’essenziale, sia alcolico (birra, vino rosso e bianco) sia analcolico (dalle classiche bibite gasate all’altrettanto classico succo di ananas o arancia). Nessun giudizio sui vini. Del resto chi va in economy per fare il sommelier? Sul volo di ritorno (IB 3329) il catering è a cura di Servair Senegal e offre specialità più in tema col luogo, come un mix di pollo e riso bianco che richiama, in maniera più povera e con molto meno sapore, il tradizionale yassa poulet. Stiamo andando in Africa, quindi non è possibile verificare le novità culinarie introdotte nel 2009, che restano riservate ai passeggeri in volo verso l’America Latina. Le posate di metallo recano ancora il vecchio logo della compagnia, mentre quello nuovo, appena introdotto, fa bella mostra sulle divise del personale e sui poggiatesta. Iberia sta infatti cambiando veste grafica dopo ben 36 anni e il momento di passaggio si avverte con un inevitabile mix di vecchi e nuovi simboli.
E torniamo ora alla musica. Se volessimo rilassarci dopo cena è meglio portarsi l’iPod! Sul volo di 4 ore e 50 minuti (4 ore e 20 al ritorno) non esiste infatti nessuna forma di intrattenimento. Niente schermi individuali, niente schermi appesi alle cappelliere e nemmeno le cuffie riutilizzabili. Niente di niente. Leggiamo allora la rivista di bordo. “Ronda” non si discosta molto dalle consorelle: cioè non le manca niente, ma non offre nemmeno niente in più. Tuttavia per una mezz’oretta almeno fornisce una distrazione, dopo aver cambiato innumerevoli volte posizione sulle poltrone Recaro, per ora ancora nel classico grigio chiaro in pelle. L’arrivo a DKR è puntuale, alle 21,45 locali (le 22,45 in Italia) e non resta che affrontare – è il caso di dirlo – lo scalo di Yoff. Ma qui ci vorrebbe una storia a parte. Il volo di ritorno verso Madrid riparte dopo un’ora e trenta minuti e, come vedremo, offre le stesse amenità dell’andata, con la stessa tempistica, compresa la boutique di bordo fornita di orologi e profumi. Insomma: niente di criticabile in modo feroce considerato il prezzo, anche se da un volo intercontinentale ci si aspetterebbe di più a livello di servizio. Sappiamo che in molti si sono lamentati negli ultimi anni di un calo di livello di Iberia, specie sulle lunghe distanze, ma per restare seduti meno di sei ore tutto sommato il compromesso è accettabile.