Indiscrezione: Etihad compra un 30-40% di Lufthansa, c’è l’opzione per la fusione. Cosa sarebbe conveniente per entrambe.
Indiscrezione: Etihad compra un 30-40% di Lufthansa, c’è l’opzione per la fusione.
La notizia, pubblicata a metà gennaio da Il Messaggero e subito ripresa da varie agenzie e blog in giro per il mondo, è esplosa come un palloncino scoppia ad una festa di compleanno: tanto rumore ma poco danno; a parte una leggera crescita del titolo di LH alla Borsa di Francoforte. Subito l’opinione degli esperti si è divisa tra scettici e possibilisti, tra chi vedrebbe di buon occhio una maggiore cooperazione tra i due giganti dell’aviazione mondiale e i patrioti puristi che difendono le bandiere ad oltranza. Il giorno appresso è arrivata la smentita, e il valore del titolo è subito rientrato. Ma, d’altronde, quando mai si confermano i pettegolezzi.
Comunque, che Lufthansa ed Etihad conoscano i rispettivi numeri di telefono è un dato di fatto, come abbiamo già scritto qui hanno discusso e fatto affari sul tavolo di airberlin, ma il passo di cui poco sopra sarebbe tutt’altra cosa, anche se non una novità nell’industria. Ricordiamo infatti di come Qatar Airways possegga una percentuale non indifferente, il 20%, di IAG (British Airways e Iberia).
Il tavolo delle trattative si può ampliare a piacimento, gli affari sono tali quando portano reciproca convenienza. Lasciando per un attimo da parte le acquisizioni, di sicuro si può parlare di codeshare: LH trarrebbe vantaggio sulle tratte verso il Medio Oriente, il Subcontinente indiano e l’Australia, mentre ad EY si potrebbero spalancare le porte del Nordamerica e Caraibi. Lo stesso Nordamerica ambita meta di Alitalia, perchè non dimentichiamo che Eithad porta in dote una serie di compagnie satelliti che ancora sta cercando di ottimizzare e portare al nero. C’è forse la possibilità di vedere un giorno la sigla AZ su voli in partenza da Francoforte o Monaco? Probabilmente molto dipenderà dalle trattative sulla ridiscussione degli accordi sul Nordatlantico tra AZ e Delta.
Anche alcuni dei soci italiani di Alitalia vedrebbero di buon occhio una partecipazione più stretta con Lufthansa, sia per l’iniezione di capitale fresco che porterebbe sia per liberarsi dalle maglie strette cui l’hanno costretta alcuni alleati di SkyTeam.
Le cifre strillate nel titolo sono comunque eccessive, dato che secondo la legge tedesca sulle acquisizioni pubbliche “Qualsiasi parte, agendo da soli o in concerto con gli altri, direttamente o indirettamente, che acquisisca una partecipazione di controllo in una società quotata [viene indicata la soglia del 30%], deve lanciare un’offerta pubblica per tutte le azioni in circolazione”, ma così facendo Lufthansa rischierebbe di perdere i diritti di volo come compagnia europea.
Lasciata quindi fuori discussione l’ipotesi di fusione, resta sul tavolo come opzione plausibile l’acquisto di una partecipazione, inizialmente ridotta, ma che può crescere negli anni.
Ho letto diverse versioni su questa indiscrezione che é stata smentita da entrambe le compagnie e benché non mi sono mai fidato delle smentite (anche l’entrata di Etihad in Alitalia inizialmente era stata smentita) l’operazione di acquisto di un 30% della Lufthansa richiederebbe uno sforzo economico abnorme, anche per Abu Dhabi. Io invece avevo letto di uno scambio azionario. Ma non credo neanche a quello. Il motivo é semplice, renderebbe vani gli sforzi di Etihad e le acquisizioni che sono costate ad Abu Dhabi investimenti esorbitanti che in Europa per ora hanno portato solo perdite. Quindi no, non ci credo. Poi che io possa essere smentito non sarebbe la prima e né l’ultima volta, ma in questo caso nessuna logica potrebbe portare a pensare che una simile JV possa convincere.
Nicola,
anch’io non ci credo molto, per varie delle ragioni che tu hai elencato e per altre che spiego nel post.
Credo, invece, in una collaborazione che può diventare sempre più stretta e in una acquisizione inizialmente ridotta ma che cresca poi nel tempo.
Chi vivrà vedrà 😉