Sempre più piccoli, sempre più lontano: Bombardier C Series.
C’è un segmento del trasporto aereo poco esplorato e che in realtà sembrerebbe incongruente, cioè quello per cui spremere i velivoli narrow body, concepiti per coprire medie o brevi distanze, può portarli a raggiungere destinazioni apparentemente fuori raggio.
Non solo, la vera caratteristica innovativa è quella di risparmiare carburante rispetto ai pari classe e per di più poter operare su piste molto corte. Eppure la ricerca è andata anche in questa direzione e il risultato è quanto fra poco sarà apparentemente in grado di ottenere Bombardier.
Se abbondiamo con le ipotetiche è solo perché la possibilità c’è, bisogna vedere se rientrerà nei piani del costruttore. Il costruttore, appunto, l’abbiamo già citato, specifichiamo allora che si parla della famiglia C Series e precisamente del modello CS100.
Il nuovissimo nato è appena entrato in servizio con Swiss, cliente di lancio, e presenta innovative soluzioni che gli permettono performance davvero interessanti. Si tratta di un velivolo che nelle quattro configurazioni in cui è stato pensato può trasportare fra 108 e 135 passeggeri e che, a detta dell’azienda canadese, è in grado di far risparmiare alle compagnie fino al 18 percento per ogni sedile.
E poi c’è un’altra caratteristica. Sebbene infatti sia un aereo single aisle, cioè a corridoio unico, l’abitabilità interna è eccellente, vantaggio che si associa a una flessibilità di allestimento di solito molto apprezzata dai vettori.
La configurazione è 3+2 e i sedili sono larghi 47 centimetri in economica, con la singolare distinzione di quello verso il corridoio nella fila da tre, più largo di un centimetro. In business class i centimetri di larghezza salgono a 51, mentre il pitch è compreso fra 71 e 81 centimetri per le quattro configurazioni, con 91 in business. E si parla anche di finestrini eccezionalmente ampi, con ben 27,9 x 40,6 centimetri.
Ma soprattutto, e qui torniamo alle prestazioni, l’autonomia è di ben 3.100 miglia nautiche, pari a 5.741 km. In sintesi, con il CS100 saranno possibili collegamenti finora impensabili. Swiss l’anno prossimo metterà in linea il nuovo arrivato da Zurigo ZRH e Ginevra GVA al City Airport LCY di Londra, quello per intenderci situato in città, direttamente sul Tamigi.
Anzi, quest’ultimo è proprio l’aeroporto che i canadesi avevano in mente quando hanno disegnato il CS100, come ha dichiarato Rob Dewar, capo del programma C Series di Bombardier. A LCY la pista è lunga solo 1,5 chilometri (a Zurigo le tre piste vanno da 2,5 a 3,7 chilometri), ma niente paura: al CS100 bastano 1,2 chilometri per decollare e 1,3 per atterrare.
Un aereo basato qui invece avrebbe la possibilità di raggiungere senza problemi Mosca o, in direzione opposta, New York. E i vantaggi sono immediatamente visibili se si pensa che al momento, fra LCY e JFK, British Airways fa volare un Airbus A318 con configurazione speciale di soli 32 passeggeri (leggi qui), ma obbligandolo a uno stop tecnico a Shannon SNN, in Irlanda.
Dewar ha anche spiegato che un aereo allestito per la tratta transoceanica volerebbe invece non-stop trasportando dieci passeggeri in più. Una bella distanza, e infatti in molti hanno cominciato a farsi i conti. Fra questi Delta, che al momento ha piazzato l’ordine più consistente, per quasi 5,6 miliardi di dollari e che prevede l’acquisto di 75 CS100 più un’opzione per altri 50.
Inoltre il programma di Bombardier prevede una prossima nascita: il CS300, con ala identica, ma più lungo di quasi quattro metri e che può trasportare fino a 160 passeggeri in classe singola con autonomia fino a 3.300 miglia, o 6.112 chilometri. Anche questo è un modello allettante, tanto che la stessa Delta ha detto che potrebbe convertire parte dei suoi prossimi ordini in esemplari di CS300.