A bordo: turbolenze e cinture di sicurezza.
Filmati non ce ne sono, almeno in rete non ne abbiamo ancora visti, ma forse ci possiamo immaginare cosa sia successo a bordo del volo American Airlines 206, il diretto che collega Miami MIA con Milano MXP, quando è entrato in una zona di forte turbolenza (la notizia qui). Turbolenza così forte che sette persone, 4 passeggeri e 3 membri dell’equipaggio, sono rimaste ferite e hanno dovuto essere ricoverate in ospedale forzando il volo ad un atterraggio d’emergenza a St. John’s YYT, Newfoundland, Canada. A bordo del Boeing 767 c’erano 203 persone, 192 passeggeri e 11 membri dell’equipaggio.
“È stato terribile, ero molto spaventato, ho pregato e pregato”, ha detto un passeggero, mentre un altro ricorda le grida e le maschere di ossigeno penzolanti mentre l’aereo si inclinava su un lato. “Ho sempre voluto visitare Terranova”, racconta una signora con un mezzo sorriso, “ma forse non in queste circostanze”.
Al momento dell’accaduto il segnale di Allacciare le cinture di sicurezza era acceso.
Ma cosa succede in questi casi, è veramente possibile che i passeggeri sbattano all’interno della cabina come bambole di pezza?
Secondo Lauren Reid, del Met Office britannico, le turbolenze che colpiscono un aereo che vola ad alta quota sono di 3 tipi. La prima è convettiva, causata da temporali locali, ed è facile da evitare perché in questo caso il maltempo è visibile e quindi evitabile. La seconda è quella indotta dai rilievi orografici, in questi casi il vento può compiere dei bruschi cambi di direzione esercitando una forza di rotazione. Il terzo caso, il più comune e meno prevedibile, è indicato come CAT clear-air turbolence, quando correnti d’aria si intersecano in direzione e verso differenti sballottando l’aereo da un lato all’altro e/o inducendo il velivolo a dei movimenti alto-basso.
I meteorologi sono ormai capaci di prevedere le grandi turbolenze e quindi in grado di comunicarle ai comandanti perché le evitino, ma un considerevole numero di scienziati considera che negli anni, a causa del riscaldamento globale e quindi della maggiore energia nell’atmosfera, i jet stream, le correnti, siano diventate sempre più intense aumentando così la possibilità di imbattersi in una CAT.
Le turbolenze sono più dannose per i passeggeri che per la meccanica degli apparecchi. Questi ultimi sono macchine robuste, costruite per resistere a ben altri generi di sollecitazione quali le correnti d’aria che, anche nel caso di turbolenze severe, possono spostare l’apparecchio di non più di un centinaio di piedi, 30-40 metri.
I piloti tendono ad evitare le turbolenze per l’effetto sui passeggeri, non necessariamente sugli apparecchi, e per la stessa ragione accendono il segnale di Allacciare le cinture di sicurezza quando sanno che nella zona ce ne possono essere.
Quindi, gente, meditate, e date retta a chi ha più ore di volo di voi.
sources: The Economist, CBC Canada.