Alaska Airlines vola con gli scarti della lavorazione del legno.

la coda del Boing 7-800 di Alaska Airlines e l'autobotte con il biofuel ottenuto dagli scarti di lavorazione del legno
la coda del Boing 737-800 di Alaska Airlines e l’autobotte con il biofuel ottenuto dagli scarti di lavorazione del legno

Alaska Airlines AS continua la sperimentazione di carburante addizionato con biofuel nei suoi motori (leggi qui). Agli inizi di novembre ha, infatti, compiuto un volo commerciale tra Seattle Sea-Tac e Washington DC con un Boeing 737-800 alimentato per la prima volta in assoluto da una miscela di carburante avio tradizionale addizionato al 20% di biofuel derivato da residui legnosi, rami di diverse dimensioni di boschi coltivati nel Pacific Northwest: Washington, Oregon e Montana. Le foreste in questione sono gestite dalla compagnia Weyerhaeuser, dagli indiani Muckleshoot e dalla Confederazione delle tribù Salish Kootenai.

Sono stati impiegati 1080 galloni di biofuel per il volo, quasi 4100 litri, e la compagnia afferma che l’utilizzo di una simile percentuale di carburante di origine organica per la sua flotta potrebbe ridurre la produzione di gas a effetto serra di circa 142.000 tonnellate di CO2 per anno; ciò equivale alle emissioni di 30.000 automobili per un anno intero.

Il biofuel è stato prodotto grazie alle ricerche di Northwest Advanced Renewables Alliance NARA, condotta dalla Washington State University WSU, in partnership con Gevo, che trasformano prima gli zuccheri della cellulosa in isobutanolo tramite un processo di fermentazione, e quindi in carburante con un processo di bioraffinazione. Il prodotto è equivalente al carburante avio ottenuto dalla raffinazione del petrolio.

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il protocollo per fornire di biofuel l’aeroporto di Seattle SEA

Purtroppo, ancora e per il momento, il biofuel è molto più costoso di un gallone di carburante avio tradizionale e questo non permette l’utilizzo della miscela su larga scala.

Il prezzo di un gallone di petrolio si aggira attorno ai $1,05 mentre Gevo spera di ridurre nel prossimo anno il costo di isobutanolo pre-raffinato tra i $3,50 e i $4,50 per gallone.

La iniziativa di NARA è stata finanziata con 39,6 milioni di dollari dall’Istituto Nazionale di Cibo e Agricoltura del Dipartimento di Agricoltura degli USA (USDA-NIFA), con lo scopo di promuovere la ricerca sui biocarburanti, per migliorare la produzione e l’utilizzo delle foreste e derivati, per sviluppare le economie rurali locali ed educare il pubblico sui vantaggi della bioenergia.

I costi di produzione, però, sono ancora eccessivi rispetto al volume di vendite, nei primi nove mesi del 2016 Gevo ha perso 35 milioni di dollari a fronte di 21 milioni di entrate, in questi termini si tratta di un prodotto non competitivo, e per questo motivo Gevo ha espresso “sostanziali dubbi” sul futuro della compagnia e sulla possibilità di “ottenere ulteriori finanziamenti”.

Con la nuova Amministrazione Repubblicana negli USA è probabile che molte di queste iniziative perdano la possibilità di venire rifinanziate.

da The Seattle Times e Washington State University

 

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