Fate i compiti, imparate le sigle.
Alcuni vari voli per allenare la mente, sapreste indicare le rotte su un atlante? Da CUF via CDG per ICN; da BLQ via FCO per EZE; da FLR via ARN per EWR; da LAX via IST per DAC.
Ma chi le ha inventate le sigle degli aeroporti?! Alcune si intuiscono per la città che servono, tipo Verona VRN, Bergamo BGY e Francoforte FRA, altre per il luogo o il personaggio del quale portano il nome come Milano Linate LIN, Roma Fiumicino FCO, Parigi Charles De Gaulle CDG e Buenos Aires Ezeiza EZE, altre ancora perché c’avete volato come, magari, Newark EWR a lato di New York. Ma poi, se volo su GOA vado in India o a Genova, e perché l’aeroporto di Rio de Janeiro non è RIO bensì GIG? E vi sfido a dirmi così, su due piedi, se DAC sta per Dhaka o Dakar; aiutino, in italiano Dhaka si scrive Dacca. Proprio quest’ultima sigla è quella che avrebbero voluto conoscere due viaggiatori californiani, passeggeri di Turkish Airlines, che partiti da Los Angeles LAX e in connessione a Istanbul IST con destinazione Dakar DKR in Senegal, si sono svegliati in Bangladesh invece che in Senegal. Fantastico.
Allora, dopo mesi di metodiche telefonate alla compagnia, “tutti i venerdì m’attaccavo al telefono e chiedevo spiegazioni e risarcimento a Turkish Airlines”, è risultato che, dalla registrazione telefonica della prenotazione, i nostri ignari grandi viaggiatori volessero effettivamente raggiungere un amico in Africa. E’ stato quindi un errore di chi ha raccolto la prenotazione telefonica l’avere indicato sui biglietti la sigla DAC invece che DKR … il cursore è saltato alla linea successiva. Turkish Airlines TK ha ammesso la colpa e offerto alla coppia un biglietto di andata e ritorno per qualsiasi destinazione sul network della compagnia.
I commenti dei due viaggiatori a proposito del volo Istanbul IST – Dacca DAC sono comunque delle chicche da commedia degli equivoci: “abbiamo ascoltato gli annunci delle hostess a bordo, ma pensavamo che la storpiatura di dakar in dacca fosse dovuta alla pronuncia del nome in turco”, e di seguito: “ci siamo addormentati, e al risveglio, vedendo sul monitor l’itinerario già tracciato sul Medio Oriente, abbiamo realizzato che la maggior parte dei passeggeri avevano facce asiatiche invece che africane”. Quest’ultima è da scolpire nel marmo.
Una volta a Dacca i nostri hanno impiegato 9 ore a convincere Turkish a riportarli indietro, gratis, e una volta a Istanbul IST a metterli sul volo per Dakar DKR, sempre gratis; pure le valige erano in stato confusionale e hanno impiegato 2 giorni a raggiungere gli esausti americani sulle coste africane.
Come si dice, tutto è bene ciò che finisce bene, ma se si può fare tesoro delle disavventure altrui, eccovi 3 considerazioni:
– per le compagnie: migliorare il servizio di attenzione al cliente, mesi per ottenere una ammissione di colpa?! Che scarsi!
– per il viaggiatore: mai fidarsi ciecamente dei computer, controllare, controllare, controllare.
– per il viaggiatore: fate i compiti, imparate le sigle degli aeroporti, è come sapere dove andare.
Qui i codici IATA per linea aerea e aeroporto.