Lufthansa ed Etihad imparano a volare assieme.

il mercaro europeo è saturo di offerta; apparecchi Lufthansa - © Johannes Eisele / Reuters
il mercaro europeo è saturo di offerta – © Johannes Eisele / Reuters

Lufthansa ha capito che “se non puoi combatterli, unisciti a loro”. Dopo anni di ermetica chiusura nei confronti delle compagnie mediorientali, e un palpabile fastidio per la forte crescita di Turkish Airlines, partner in Star Alliance, sul mercato domestico, il più grande gruppo di aviazione civile europeo si è seduto ad un tavolo di trattative con Etihad Aviation Group e ha stretto due accordi che, nella fase attuale in cui il mercato dell’aviazione civile in Europa è saturo di offerta e il prezzo del carburante in crescita, favoriscono entrambi i firmatari.

Il primo, di cui già avevamo dato notizia (qui), prevede l’acquisizione in wet-lease, noleggio di apparecchi e dei relativi equipaggi, da airberlin AB di 38 apparecchi Airbus A320 per l’utilizzo in Eurowings EW, 33 apparecchi, e Austrian Airlines OS, 5 apparecchi. Etihad Airways detiene il 29% di AB, mentre EW e OS fanno parte del Lufthansa Group. L’accordo, del valore di 1200 milioni di euro, entrerà in vigore nel febbraio 2017 e avrà la durata di 6 anni. Eurowings prevede di rimpiazzare 20 vecchi apparecchi e ridurre la capacità su alcune rotte meno trafficate.

Il secondo accordo è del tutto inaspettato, e prevede il code-share su alcune tratte: Lufthansa metterà il proprio codice sui 2 voli bigiornalieri di EY da Abu Dhabi AUH verso Francoforte FRA e Monaco MUC, mentre Etihad salirà a bordo dei voli LH in partenza da Francoforte per Rio de Janeiro GIG e Bogotà BOG.

Si tratta del primo vero legame tra Lufthansa e una compagnia mediorientale, probabilmente pure un segnale della  disponibilità ad esplorare nuove strade di collaborazione che va oltre la semplice compravendita di posti a bordo degli aerei degli ex-nemici. Ricordiamo come Etihad, che detiene il 49% di Alitalia, sia alla ricerca di nuovi partner europei disposti ad entrare in AZ; EY vuole infatti ricapitalizzare la compagnia italo-emiratina ma non può superare la percentuale di quote che già possiede, pena la perdita dello status di compagnia EU da parte di quest’ultima.

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