Il Dreamliner torna a volare.
Anche United Airlines ha rimesso in linea il Boeing 787, dopo un periodo di stop che si è reso necessario per modifiche e nuovi test. Il nuovo primo volo con i colori del vettore americano è avvenuto il 20 maggio sulle rotte interne Usa, mentre il 10 giugno l’aereo è tornato in servizio fra Denver e Tokyo. Ma qual è stato il problema? Come si ricorderà, il 787 era stato indicato come la meraviglia alata che avrebbe cambiato le regole del mercato. Non vola più in alto o più veloce di altri aerei concorrenti, né trasporta più passeggeri (su quest’ultimo punto l’Airbus A380 resta e resterà per anni insuperabile), ma il bimotore, riconoscibile per la caratteristica carenatura sfrangiata dei suoi General Electric/Rolls-Royce, si è meritato ampiamente il nickname industriale di Dreamliner, cioè “aereo dei sogni”. La sua struttura innovativa in carbonio e materiali compositi ne fa infatti un prodigio di leggerezza, col risultato che i consumi di carburante ridotti lo hanno reso immediatamente appetibile per le compagnie. A rovinare il sogno però ci si sono messe le batterie che improvvisamente… prendevano fuoco. Questo ha portato a una graduale messa a terra temporanea dell’intera flotta già consegnata ai vettori. Il ritorno è avvenuto lo scorso 27 aprile con un Addis Abeba ADD – Nairobi NBO operato da Ethiopian (unica compagnia africana a schierarlo).
A rigor del vero, nemmeno la gestazione di questo innovativo aereo è stata però semplice, tanto che la previsione della Boeing era di vederlo volare già nel 2008, mentre l’operativo inaugurale si è avuto solo nell’ottobre del 2011 con un Tokyo-Hong Kong della giapponese ANA, cliente di lancio mondiale. Tuttavia il successo, spinto anche dalle aspettative, è stato subito notevole, con 848 ordini presentati all’azienda americana a fine 2012.
L’incidente non è costato poco, visto che, secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, i costi di adeguamento solo per i sei aerei di United si sono aggirati sui 2,8 milioni di dollari.
Queste sono le rotte dove vola il Dreamliner.
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United Airlines’ Boeing 787 is flying again after a short stop due to extensive new tests and technical updating. The renewed maiden flight for the UA B787 took off, domestically, on May 20th, and internationally on June 10th connecting Denver DEN with Tokyo NRT. But which was the problem? As many will probably remember, the B787 was seen as the new wonder aircraft able to change many market rules. It doesn’t fly higher, nor faster than its competitors, nor carries more passengers (Airbus A380 will remain unbeaten for years on the latter point), but the twin-engined plane, easily recognizable by its General Electric/Rolls Royce nacelles with a peculiar scalloped rear-edge design, soon gained the nickname Dreamliner for the large use of composites materials which led to a very light structure and consequently to a reduced fuel consumption that immediately awoke the interest of several airlines. Unfortunately the dream ended when batteries started catching fire, apparently with no reason. The accident caused the temporary grounding of the whole fleet across many different airlines, i.e. Ethiopian, the only African airline flying it. In this continent he B787 was back on duty on April 27th on the route Addis Ababa ADD – Nairobi NBO.
To tell the truth B787 manufacturing wasn’t a smooth process. Boeing roll out forecast was for the year 2008, on the contrary the absolute maiden flight took off three years later, in 2011, on the Tokyo NRT – Hong Kong HKG route operated by ANA of Japan. Nevertheless the aircraft has been so far a success: 848 orders have been placed to Boeing by the end of 2012.
According to Reuters, updating costs for the six United Airlines’ B787 were ranging 2.8 million dollars.
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