|

La famigerata blacklist delle compagnie aeree.

Tupolev_Tu-154M,_Kyrgyzstan_Government_(Air_Manas)_AN1637823 (1)

Non tutte le compagnie sono uguali, e fin qui ci siamo, ma alcune sono meno uguali di altre. Queste ultime sono le compagnie che entrano nella blacklist, l’elenco dei vettori cui è vietato volare nello spazio aereo della Unione Europea.

La Commissione Europea è al lavoro su questa lista dal 2005, quando è stata istituita. Alcune compagnie ne sono uscite, altre entrate di recente, per un totale che al momento include 310 vettori di 21 Paesi, principalmente africani e asiatici. Ci sono compagnie minori e dai nomi sconosciuti e vettori di bandiera come Nepal Airlines, che è stato aggiunto alla lista nel 2013 dopo una serie di incidenti fatali. Altre compagnie di bandiera sono Air Kyrgyzstan, Sudan Airways e Ariana Afghan Airlines.

Poi c’è un limbo di 10 vettori che possono volare verso la EU solo specifici apparecchi e non altri, come ad esempio TAAG Angola Airlines, Iraqi Air, Iran Air, Air Madagascar.

La sicurezza aerea non è mai da prendere sottogamba, tenete in considerazione questa lista non solo come fattore di curiosità ma pure come riferimento quando vi troviate in qualche parte del mondo e siate a rischio di volo con una compagnia poco conosciuta.

Ariana Afghan (1)Il fatto che una compagnia non sia presente nell’elenco comunitario non implica automaticamente che soddisfi i criteri vigenti, dato che le autorità dell’aviazione civile degli Stati membri dell’Unione sono abilitate a ispezionare soltanto i vettori di compagnie aeree che volano da/verso aeroporti europei. Dato il carattere aleatorio di questi controlli non è possibile esaminare tutti gli aeromobili che atterrano nell’Unione, considerando pure che la UE comprende un terzo dell’aviazione civile mondiale.

Qualora una compagnia che figura nell’elenco ritenga però che i propri requisiti di sicurezza siano soddisfatti, può fare richiesta perché venga avviata una procedura che la cancelli dall’elenco stesso. In alcuni casi, infatti, è probabile che alcuni vettori siano stati inseriti nell’elenco perché sono piuttosto le autorità aeronautiche del Paese al quale il vettore appartiene ad essere sotto gli standard richiesti.

David Leaurmount, direttore delle operazioni e della sicurezza di Flightglobal, considera che la blacklist sia un incentivo per agenzie e compagnie ad alzare gli standard di sicurezza.

Ecco la famigerata blacklist.

Similar Posts

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *