Alitalia – Ryanair, la sfida senza senso.

AZ-FRGuest post di Francesco D’Amico, blogger di The Lightblue Ribbon.

Una “competizione” giudicata solo in base ai dati più superficiali.

Sarà che a noi italiani piacciono tanto le classifiche e le cose semplici, sarà che Michael O’Leary, patron di Ryanair, ne pensa mille ed una pur di accaparrarsi i finanziamenti pubblici in Italia, sarà che la cultura aeronautica in Italia è talmente poco radicata da facilitare le analisi superficiali e la diffusione delle bufale, fatto sta che quando si parla della “nuova compagnia di bandiera italiana” e/o della “compagnia numero uno in Italia” chi ha la parola non sembra capirne un granché e spesso scrive grossissimi strafalcioni che finiscono addirittura con l’influenzare le scelte politiche. L’ENAC, l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, ha pubblicato i dati relativi all’anno 2013. Il gruppo Alitalia si conferma “primo” con 23.993.486 passeggeri trasportati da e per l’Italia, mentre al “secondo” posto c’è l’irlandese Ryanair con 23.041.752 passeggeri. Al “terzo” posto, con un distacco maggiore, l’inglese easyJet con 12.426.485 passeggeri, e a seguire tutte le altre compagnie. Finalmente, e sottolineiamo finalmente, a casa Ryanair potranno darci un taglio con le affermazioni propagandistiche che vedono la compagnia irlandese al primo posto in Italia per numero di passeggeri trasportati, ma il problema non è questo. Il problema è vedere degli incompetenti stabilire qual è la compagnia “numero uno” per l’Italia, quella su cui puntare, in base ad un paragone così superficiale, un paragone che evidenzia un’ignoranza di fondo che ha del colossale. Alitalia e Ryanair non possono essere paragonate o messe in “competizione”, perché un paragone tra le due non ha senso: seguono modelli di mercato diversi, offrono servizi diversi, hanno flotte diverse con network altrettanto diversi.

Perché paragonare i passeggeri trasportati in un anno non rende giustizia ad Alitalia? La risposta è semplice. Su una flotta di 130 aeromobili, l’Alitalia ha 22 aeromobili per il lungo raggio tra Boeing B777 e Airbus A330 che operano quotidianamente varie tratte intercontinentali partendo da Roma FCO, Milano MXP e Venezia VCE. Prendiamo una di queste tratte, la Roma-Tokyo-Roma, operata da un Boeing 777-200ER con configurazione interna della cabina in tre classi di viaggio (30 posti in Magnifica – Business, 24 in Classica Plus – Premium Economy e 239 Classica – Economy), per un totale di 293 posti. Ebbene, per quei due voli, il Boeing dell’Alitalia impiega non meno di 26 ore, nelle quali non trasporterà mai più di 586 passeggeri. Un Boeing 737-800 della Ryanair (189 posti in Economy), essendo impegnato esclusivamente nel medio raggio, può trasportare lo stesso numero di passeggeri in 4-5 ore, “superando” la performance del B777 della compagnia già di bandiera in termini di trasporto passeggeri. E’ evidente che il collegamento intercontinentale di Alitalia non può essere giudicato solo in virtù dei passeggeri trasportati, ma deve rientrare in un contesto più ampio che tenga conto anche delle distanze. Inoltre, Alitalia permette alla clientela facoltosa posti più comodi nelle classi di viaggio Business e Premium Economy, sacrificando diverso spazio a bordo e riducendo la capacità di circa un terzo, mentre la Ryanair mantiene la classica configurazione “carro bestiame” con sedili non reclinabili: bisogna tenerne conto o no?

Negli Stati Uniti, caratterizzati da un mercato aereo stabile e molto evoluto, si puntualizza che il gruppo American Airlines trasporta più passeggeri, quasi 194 milioni all’anno, ma United Airlines mantiene il più alto valore passengers-kilometers flown, un valore che moltiplica ogni passeggero trasportato per la distanza coperta dal proprio volo, raggiungendo l’incredibile cifra di 300 miliardi. In Italia, dove queste precisazioni sono superflue, le rotte Roma – New York – Roma e Bergamo – Trapani – Bergamo sono considerate grossomodo “equivalenti”. Altro punto saliente è il load factor dei voli, ossia il loro coefficiente di riempimento, che nel caso di Ryanair è “dopato” con gli ormai celebri finanziamenti pubblici, spacciati per contributi versati al fine di incentivare il turismo, che aiutano i carri bestiame della Ryanair a riempirsi per aiutare la compagnia irlandese nella “lotta” contro l’Alitalia.

Insomma, non bisogna essere degli esperti di aviazione civile per capire che la sfida tra Alitalia e Ryanair è senza senso. Anzi, a casa Ryanair dovrebbero iniziare a prestare maggiore attenzione alle loro dichiarazioni, perché il superamento nei confronti di Alitalia è “imminente” da tre anni ma ancora stenta ad arrivare e, anche se arrivasse, sarebbe un superamento superficiale, una notizia da seconda pagina per coloro che leggono i dati senza capirli.

 

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3 Comments

  1. Carri bestiame con ryanair? Sulle tratte roma cagliari alitalia rimpiango sempre di non essere su Ryanair! I ritardi sono normali e purtroppo numerose assistenti di volo non professionali….la verita’ e’ che a parita’ di prezzo io se posso scelgo ryanair per me e per i miei cari invece che alitalia, purtroppo non sempre posso.

  2. Si purtroppo sempre “italiani brava gente”, anche quando ritardino o perdono i bagagli le altre compagnie lo fanno professionalmente.
    Abbiamo arricchito un’altra straniero con i nostri soldi per farci viaggiare come delle bestie.
    Bravi italiani è così dopo avere speso i soldi per fare crescere Ryanair adesso pagheremo pure la cassa integrazione.

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